Cinema e tv ancora sotto choc per ciò che è successo. Assurde le motivazioni dietro l’omicidio della madre.
Di chi stiamo parlando
In molti ricorderanno quest’attore con affetto, dato che ha ricoperto tantissimi ruoli sul grande e piccolo schermo.
Ad esempio, è stato visto in due serie di alto livello come “il Diario di una schiappa” e “Supernatural”, ma il suo ruolo più importante è stato in Riverdale, vestendo i panni di Jeffrey.
Il suo nome è Ryan Grantham e in questi giorni è a processo per aver ucciso (il 31 marzo) la madre, sparandole alla testa mentre quest’ultima suonava il piano.
L’orrore per i modi in cui è avvenuto l’omicidio, non ha precedenti: Grantham avrebbe filmato tutto, confessando anche quello che aveva appena commesso davanti alla telecamera. Inizialmente ha sparato alla madre, poi l’ha coperta con un lenzuolo ed infine le ha poggiato dei rosari e delle candele tutte attorno.
Il vero piano di Ryan non era uccidere la madre
Da quanto si legge sul rapporto psichiatrico sulla salute dell’attore, in quel momento stava vivendo un “periodo intenso di depressione clinica”.
In un primo momento, la motivazione di questo insano gesto, secondo Grantham era quella di risparmiare alla madre il dolore, dato che era malata di cancro.
Ma già dal giorno seguente, il ragazzo sarebbe partito verso Ottawa, con nel bagagliaio 3 pistole, dodici molotov e numerose munizioni. L’obiettivo del viaggio era uccidere Justin Trudeau, primo ministro canadese (obiettivo scritto anche in un suo diario) e poi compiere una strage alla Simon Fraser University di Vancouver o sul Lions Gate Bridge.
Quest’obiettivo sarebbe stato ostacolato a gran forza dalla madre, che ha pagato con la vita le conseguenze di quest’intrusione.
La notizia è venuta a galla solamente in questi giorni, perché è adesso che l’attore sta affrontando il processo che lo vede imputato.
La pena che si prospetta è quella di almeno 20 anni di carcere prima che si possa prendere in considerazione l’ipotesi della libertà condizionale.