Ci lascia una grandissima star, una di quelle che ha segnato la storia del burlesque. Stiamo parlando di Tempest Storm, nome d’arte di Annie Blanche Banks, che veniva spesso anche chiamata come “l’uragano dai capelli rossi”.
La sua è stata un’intesa vita: nacque a Eastman (Georgia) il 29 febbraio 1928 e quando era solo una bambina, scappò da casa perché veniva maltrattata dai suoi genitori. Un fatto sconcertante, ma che le ha permesso di arrivare ad Hollywood, dove le si aprirono le strade del successo: già nel 1951 debuttò come interprete di strip-tease, guadagnando ben 60 dollari ogni settimana. Continua a leggere per ripercorrere le tappe della sua brillante carriera.
Una vita piena di successi
L’uragano dai capelli rossi aveva una personalità magnetica, sapeva far ridere e sapeva ridere di se stessa, delle peculiarità che attirarono molti uomini di un certo livello, come il presidente John F. Kennedy o il cantante Elvis Presley, con i quali ebbe dei flirt. Era una personalità amatissima, tanto che lo scrittore Bill Boyd aveva deciso di dedicarle un libro incentrato sulla sua biografia, The Lady Is a Vamp (1987). Ma la sua carriera è stata segnata dalla sua bravura nell’intrattenere con i suoi spettacoli di burlesque, segnando la storia di questo mondo. Riusciva, durante le sue esibizioni, ad incantare completamente chi la guardava e ciò che la caratterizzava erano i suoi capelli rossi ed il sorriso, che non perdeva mai.
Il triste evento
La più grande pin-up di tutti i tempi si è spenta a 93 anni, mentre era nella sua casa a Las Vegas. A riferire questo drammatico evento è stato il suo storico amico Harvey Robbin, che l’ha voluta descrivere così: “Era l’ultima delle grandi leggende dell’età d’oro del burlesque. Era forse la più grande di tutte“.
E tutti i torti non li ha, perché Tempest Storm ha segnato la storia del burlesque e non solo. Il suo volto è comparso anche in una serie di film, come The French Peep Show di Russ Meyer (1950), Paris After Midnight (1951), Striptease Girl (1952), e Teaserama di Irving Klaw (1955). Buon viaggio Annie!