Susanna Vianello è morta a 49 anni.
Tutto ciò che ci rimane di lei è il ricordo. Il ricordo di un padre, addolorato dalla sua scomparsa, dalla “catastrofe” che l’ha colpito e che oggi ancora non riesce a sorpassare.
Il ricordo di Susanna Vianello ci viene direttamente da suo padre.
Edoardo Vianello, il grande cantautore (e attore) romano, ha voluto raccontare, per la prima volta, la tragedia che l’ha colpito ad Aprile 2020.
La morte della sua amata figlia.
Ripercorriamo insieme, attraverso le parole struggenti di Edoardo Vianello, il ricordo di sua figlia Susanna.
“La sua morte una catastrofe, non ce l’aspettavamo”
Edoardo Vianello si è voluto confessare, durante una puntata di Storie Italiane, talk show Rai andato in onda nella serata del 4 gennaio.
La regina di casa, Eleonora Daniele, ha voluto ospitare uno dei più grandi cantautori della storia della musica italiana.
Purtroppo, però, di musica non si è parlato molto.
Perché Edoardo Vianello ha voluto abbracciare, attraverso il ricordo e le parole, sua figlia.
Susanna Vianello è stata strappata da questa terra per via di un tumore, all’età di 49 anni.
Susanna è figlia di Edoardo Vianello e Wilma Goich, e ci ha lasciato in piena pandemia, ad aprile 2020.
“È stato inaspettato, non c’erano stati segnali. Non mi aspettavo che potesse arrivare una catastrofe così pesante sulla mia vita. È difficile da mandare giù, lo trovo così ingiusto perché io la sento sempre con me. Sembra una cosa raccontata dagli altri, ma non avvenuta. Aspetto sempre la sua telefonata.
Edoardo Vianello, il ricordo di sua figlia e il pensiero sui vaccini
“Avevamo un rapporto strettissimo. Ci vedevamo almeno una volta a settimana, con la scusa di seguire le partite della Roma. Anche lei era tifosissima. Ma ogni volta che c’era occasione, ci incontravamo”
Un racconto struggente, su cui Vianello non nasconde l’emozione.
Poi, incalzato da Eleonora Daniele, dice la sua sui vaccini.
“Il problema non è se farlo o meno, il problema è quando. Tutti dobbiamo vaccinarci, altrimenti la scienza fallisce. Se non possiamo fidarci della scienza medica, allora che cosa ci rimane?”