Agghiacciante e struggente storia quella di questa ragazza che dopo anni, ha trovato il coraggio di raccontare cosa le stava succedendo. Ecco quando e dove è accaduto il tutto.
Un problema che sta crescendo
Purtroppo, non accade raramente di sentir parlare di abusi. Gli abusi più preoccupanti sono quelli domestici, dove la vittima non è in grado di riconoscere “casa” come un rifugio sicuro, anzi. Quelli domestici hanno proprio la caratteristica di scaturire i traumi più gravi e le statistiche, profilano quasi alla perfezione, l’identikit tipo della vittima e del carnefice.
Stando ai numeri, la vittima molto spesso è una donna, il più delle volte una bambina, mentre l’aggressore è un membro della sua famiglia. Tra i ruoli di aggressore, non si esclude nessuna figura, neanche quella del padre o della madre.
Negli abusi più drammatici, molto spesso dietro si nasconde anche la complicità del resto della famiglia.
Cosa è accaduto
La storia di cui verrà trattato qui di seguito, tratta proprio di un abuso domestico.
Il tutto è avvenuto in Argentina, a San Juan, nel 2017.
La protagonista dell’incubo è Ana Paula, una giovane adolescente che è (per fortuna) riuscita a sopravvivere all’inferno della sua famiglia, riuscendo a denunciare quanto le era appena accaduto.
“Sembravamo una famiglia normale, ma loro in realtà erano psicopatici”
Queste sono state le prime parole della ragazza appena è riuscita a liberarsi della sua famiglia.
Nella sua battaglia però, Ana non è mai stata sola. Il coraggio è riuscita a trovarlo grazie ad una associazione che difende le donne e grazie anche al suo fidanzato Miquel. Grazie a loro, la ragazza è riuscita a denunciare la sua famiglia, soprattutto chi l’ha concepita: Manuel Lahoz e Filomena Noriega.
“Approfittavano di ogni situazione in cui io ero sola, con uno di loro”
E continua:
“Il mio primo bacio è stato con mio padre”
All’epoca Ana aveva solamente 9 anni. Il padre già a quell’età la obbligava a praticargli rapporti orali.
Poi crescendo, una volta arrivata ai 12 anni, è stato il fratello maggiore ad abusare di lei, mettendola incinta di lui dopo 3 anni di continui abusi.
In tutto ciò la madre ha assistito a tutto quest’orrore senza mai prendere le parti della figlia. Anzi, ha fatto di peggio: era lei che l’ha costretta a prendere medicinali per abortire e sempre lei a metterle una spirale per evitare successivi rischi di gravidanza. In più la donna avrebbe più volte incitato il marito e il figlio ad abusare della giovane adolescente.
I tre sono sotto processo: la richiesta del pm è di 22 anni di reclusione per il padre, 20 per il fratello, 12 per la madre.