Si è spento il giornalista e politico italiano, dopo una vita dedicata al suo lavoro
Livio Caputo, storico inviato del Giornale è deceduto oggi all’età di 87 anni.
Caputo nel corso di un’importante telefonata alla redazione de “il giornale” disse: “Sono anche il vostro direttore, sono orgoglioso”. Caputo, fino al 2017, ha curato un blog molto seguito dai nostri lettori.
Giornalista di razza, grande amico di Indro Montanelli e raffinato conoscitore della politica estera, era nato nel ’33 a Vienna da padre piemontese e madre triestina, si è laureato in Giurisprudenza con una tesi di Diritto internazionale presso l’Università di Torino e ha cominciato la sua carriera giornalistica da giovanissimo.
È stato corrispondente da Bonn per il Corriere dell’Informazione e il settimanale Gente, da Londra per il Resto del Carlino, La Nazione ed Epoca, mentre a New York ha lavorato come capo dell’ufficio dei periodici Mondadori. Rientrato in Italia nel 1970, è stato capo dei servizi speciali e, in seguito, direttore di Epoca dal 1970-76. Diventa inviato ed editorialista del Giornale e di Telemontecarlo (1976-78) e poi, dal 1979 dirige per sei anni il quotidiano la Notte.
Dal 1986 al 1992 è capo dei servizi esteri del Corriere della Sera e, in questo periodo, vince il premio Hemingway per la gestione dei servizi sulla guerra del Golfo. Dal maggio 1992 Caputo ritorna al Giornale come vicedirettore.
Berlusconi devastato dalla notizia
Due anni più tardi si candida al Senato tra le file di Forza Italia e viene eletto nel collegio di Bergamo. In Parlamento si fa portavoce degli ideali liberali che lo hanno sempre ispirato e diventa prima vice capogruppo vicario e poi sottosegretario agli Affari Esteri. Alle Politiche del 1996 non viene rieletto, ma dall’anno successivo prosegue la sua attività politica al Comune di Milano dove resta consigliere fino al 2006.
Il presidente Silvio Berlusconi, dopo aver appreso”con profondo dolore la notizia della scomparsa di Livio Caputo, grande giornalista liberale e grande amico”, ha ricordato: “Livio mi è stato vicino da sempre, ha aderito a Forza Italia dal primo giorno, ha partecipato da protagonista al nostro primo governo nel 1994 e poi per molti anni è stato la bandiera degli azzurri nel Consiglio Comunale di Milano. Al tempo stesso ha continuato la sua attività da editorialista di prestigio, combattendo le battaglie di libertà con la coerenza, il rigore e l’assoluta indipendenza di giudizio che lo hanno sempre caratterizzato”.