Fisco, la Guardia di finanza propone un prelievo sui paradisi fiscali. “Concentrare il cashback sulle spese a maggior rischio di evasione”
il generale Zafarana scrive una relazione alla commissione sulla riforma fiscale. “Serve un meccanismo più equo, semplice e trasparente”
Maggiori controlli
MILANO – maggiori controlli sui paradisi fiscali, semplificare le procedure per rendere l’imposizione del sistema più trasparente nel suo complesso. E concentrare le risorse del cashback, (il programma di rimborsi dello Stato per i pagamenti elettronici) sui tipi di spesa a maggior rischio di evasione fiscale
E’ il quadro completo proposto dal generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, di fronte alle commissioni Finanza di Camera e Senato nel quadro dell’indagine conoscitiva sulla riforma fiscale. La prima proposta riguarda la possibilità di prevedere un “prelievo aggiuntivo sulle disponibilità finanziarie” tenute nelle “giurisdizioni non collaborative” inserite nella black list.
“Trattandosi per lo più di paesi esotici e di economie non particolarmente sviluppate, è ragionevole pensare che, nella scelta di delocalizzazione, la variabile fiscale, l’opacità e il basso grado di collaborazione internazionale garantiti dalla giurisdizione ospite abbiano giocato un ruolo non secondario” ha proseguito il generale Zafarana. “Il prelievo peraltro – ha proseguito – sarebbe assolutamente in linea con il principio di capacità contributiva, tenuto conto che la detenzione e la gestione di ricchezze in paesi noti per il loro grado di opacità presuppone una significativa forza economica, espressa non soltanto dal valore monetario delle consistenze accumulate ma anche dalla capacità di sostenere le spese connesse al meccanismo di delocalizzazione”.
Sull’impianto generale della fiscalità italiana, Zafrana ha rimarcato che “un fisco più equo, semplice e trasparente, oltre a migliorare la compliance consentirà di orientare più efficacemente l’azione di controllo, su soggetti che attraverso l’evasione e la frode alterano le regole della concorrenza e del mercato pregiudicando gli operatori economici rispettosi delle regole”.
Un passaggio della relazione è stato dedicato anche al cashback di Stato, non possiamo dimenticare le recenti polemiche per l’uso al limite della legalità di persone che effettuano operazioni di pagamento a raffica per centrare il superpremio da 1.500 euro a semestre (uno dei primi in classifica ha effettuato 1800 transazioni in 45 giorni) Sul quale in questo momento si sta interrogando la maggioranza
Chi colpirà?
in linea generale Zafrana ha rimarcato che “un fisco più equo, semplice e trasparente, oltre a migliorare la compliance consentirà di orientare più efficacemente l’azione di controllo, su soggetti che attraverso l’evasione e la frode alterano le regole della concorrenza e del mercato pregiudicando gli operatori economici rispettosi delle regole”.
Per la guardia di finanza ci saranno delle correzioni: “Concentriamolo sulle categorie a maggiore rischio di evasione fiscale rispetto alle altre”, ha proposto Zafarana, sottolineando che è “prematuro” valutare l’efficacia dello strumento ma è possibile prevedere alcuni correttivi come la possibilità di un bonus crescente in funzione alla probabilità di rischio. “Credo sia prematuro formulare valutazioni sull’incremento del gettito derivante dal cashback al netto della spesa di erogazione del bonus”, ha tuonato Zafarana rimarcando che il beneficio per la finanza pubblica “è subordinato all’emersione incrementale dei ricavi rispetto a quelli che sarebbero stati comunque registrati dall’insieme di aziende e professionisti interessati dalla misura“. Il bonus verrà riconosciuto per le spese presso gli operatori della grande distribuzione, le spese per utenze e trasporti ferroviari: “Si tratta -ha osservato il comandante generale della Gdf – di categorie di soggetti per le quali non si rilevano i presupposti per una mancata registrazione dei corrispettivi, cioè normalmente qui non c’è evasione fiscale”.