Nessuno si sarebbe mai aspettato un tale epilogo. Ecco cosa è successo e cosa ha fatto la mamma della piccola.
Nessun invitato
Rimane veramente difficile credere che una festa di compleanno di una bambina, rimanga vuota.
Nonostante il carovita, il costo delle bollette che si alzano e tutti i vari impegni della vita, dovrebbe esserci sempre un momento in cui si “stacca la spina” e ci si concede un po’ di tempo per sé e per le uscite con gli amici.
Molto probabilmente però, non è quello che hanno pensato gli invitati alla festa di Avery.
Infatti alla sua festa di compleanno, non si è presentato nessuno. Ed è proprio per questo che sua madre, Breanna Strong, di 27 anni, ha deciso di denunciare l’accaduto su TikTok, noto social per il caricamento e la fruizione di video.
Cosa è accaduto
Neanche a dirlo, il video in cui viene raccontato il triste episodio accaduto alla piccola Avery, è diventato virale, raggiungendo in pochissimo tempo 3 milioni di visualizzazioni, con migliaia di commenti e messaggi postati sotto il video.
Gli invitati, non erano certo pochi, infatti in uno dei primi frame del video si legge:
“Abbiamo invitato 27 bambini alla terza festa di compleanno di Avery. Nessuna delle sue amiche si è presentata”
E subito dopo, si vede la piccola Avery mangiare una fetta di pizza seduta su una panca, in mezzo a una sala addobbata a festa, ma vuota.
Nel fotogramma successivo poi, si vede Breanna gettare nel secchio della spazzatura, la scatola per la torta, al quale ha allegato la scritta:
“Denaro e tempo sprecati” aggiungendo: “Così si spezza davvero il cuore di mia mamma”
Tra i vari commenti sotto il video, anche quelli della donna che spiega agli utenti che l’invito era stato creato e programmato su Facebook, ma le 7 famiglia che inizialmente avevano risposto positivamente all’invito, hanno repentinamente cambiato idea la mattina del compleanno, mentre le altre famiglie invitate non hanno neanche risposto all’invito.
“Ora vado a casa e coccolo i miei bambini”
Questa la frase a conclusione del video di Breanna.
