Poche ore fa si è verificato un incidente che ha dell’incredibile, un fatto che poteva essere un’immensa tragedia ma che ha avuto un lieto fine. Una di quelle storie che mettono i brividi, per la loro straordinarietà. Si è verificato a San Colombano al Lambro (Provincia di Milano, Regione Lombardia), dove una bimba di appena 16 mesi, ha rischiato di perdere la vita.
In che modo? È cascata dal secondo piano della sua abitazione, che si trova a circa a otto metri dalla strada. Il tutto è avvenuto mentre i suoi genitori, di origine marocchina, non erano in casa. Continua a leggere per scoprire le dinamiche di quanto avvenuto.
Le dinamiche della vicenda
Come è potuta accadere una vicenda simile? Riportiamo le dichiarazioni del sindaco di San Colombano, Giovanni Cesari, sulle dinamiche dell’incidente che vede come protagonisti la bimba ed il fratello di 11 anni: “Si era addormentato e non si è reso conto del fatto che la bimba si fosse avvicinata alla finestra. Le tapparelle erano semi abbassate e, nonostante ci siano delle sbarre di protezione, sono abbastanza distanziate da consentire il passaggio di una bambina così piccola. Quindi si è infilata tra le sbarre, è finita sulla tettoia che c’è al primo piano e poi sul gazebo sottostante. Il che è stato provvidenziale, perché altrimenti una caduta da otto metri sarebbe stata senz’altro fatale. In base alle ultime notizie che mi sono arrivate, non sembra essere in pericolo di vita”.
Le condizioni di salute
Il primo cittadino di San Colombano prosegue poi con il racconto di quanto accaduto: “Quando è stata portata via, la bambina respirava normalmente, ma non si lamentava più e aveva gli occhi chiusi, quindi i medici hanno ritenuto necessario il trasporto all’ospedale di Bergamo”.
Conclude poi: “La famiglia vive in un complesso di case a schiera che si affacciano sullo stesso cortile, quindi i vicini si sono subito resi conto dell’accaduto e hanno chiamato i soccorsi”. Ciò che fatto scatenare il tutto è stato il forte rumore provocato dalla caduta. Ora si trova sotto controllo nell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che si occupa proprio dei traumi infantili e le sue condizioni sono stabili e non preoccupanti.