MATTEO MESSINA DENARO, LE PAROLE CHOC DALLA CLINICA

Queste sono state le dichiarazioni uscite fuori dalla clinica nella quale è stato visitato. Ecco cosa è stato detto.

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Finalmente, l’inchiesta coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido, ha portato i suoi frutti: Matteo Messina Denaro, capomafia di Castelvetrano, è stato arrestato.

È stato preso il 16 gennaio, mentre si recava nella clinica palermitana La Maddalena di via San Lorenzo, indossando un cappellino, cappotto di montone e occhiali da vista scuri.
Scopriamo dopo l’arresto cosa stesse facendo il latitante in quella clinica: una seduta di chemioterapia.

Le parole del medico

Riguardo questa notizia, a parlare è proprio Vittorio Gebbia, il responsabile dell’area di oncologia medica della clinica palermitana, ovvero il medico che per circa un anno lo ha preso in cura, ignorando chi fosse.
Il famoso latitante, si presentava alle visite sotto falso nome: si faceva chiamare (anche i documenti erano falsi) Andrea Bonafede.
Ma la notizia più importante è il suo quadro clinico: a Matteo Messina Denaro è stato diagnosticato un Adenocarcinoma mucinoso del colon.

Questa è una forma molto aggressiva di tumore che attacca il colon. La malattia gli era stata diagnosticata circa un anno fa all’Ospedale Vittorio Emanuele Secondo di Castelvetrano.
Le condizioni di salute del boss, sarebbero molto gravi in quanto nonostante il primo ciclo di chemioterapia, la malattia si è aggravata.

Ma un interrogativo è sorto un po’ a tutti: come ha fatto il medico a non riconoscere il famosissimo latitante?
A ciò, Gebbia risponde così:

“Noi medici non giriamo con gli identikit dei latitanti in tasca, è facile dirlo ora dopo che è stato riconosciuto. Io l’avrò ricevuto nel mio studio 2-3 volte e assicuro che tra le migliaia di pazienti che visito questo non mi è mai balzato all’occhio. Per noi era il signor Andrea Bonafede, con tutti i documenti e le prescrizioni in regola e nessun motivo di sospetto”

Aggiungendo: “L’uomo che ricordo è una persona ordinaria, il classico paziente della provincia siciliana. Accento trapanese, certamente benestante ma qui di persone con orologi di valore al polso ne vediamo tante, portava delle camicie costose un po’ eccentriche”

Infine ha concluso con: “Io lo avrò ricevuto nel mio studio due o tre volte e assicuro che, tra le migliaia di pazienti che visito, questo signor Andrea Bonafede non mi è mai balzato all’occhio per nessun motivo. Anzi, se mi avessero detto prima che si poteva trattare di Messina Denaro non ci avrei creduto”


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