MAMMA PARTORISCE BIMBO MA SCOPPIA IL PUTIFERIO: “NON È NÉ MASCHIO NÉ FEMMINA”

Questa la storia di questo bebè che ancora non ha avuto un genere. Forse tra qualche anno si deciderà. Ecco l’accaduto.

Un nascituro senza genere

Searyl Alti è un bambino/a, nato/a in Canada nel 2016.
Il piccolo nel libretto sanitario, sull’elenco che descrive il genere, ha una terza caselletta, indicante una “U”.
In inglese, quella “U” vicino ai due generi convenzionali, sta a indicare “unassigne” (non assegnato) oppure “undetermined” (non determinato).
Sua madre è Kori Doty è una non binaria o gender-queer, ovvero non riconosce la sua identità di genere come esclusivamente maschile o femminile. Infatti, i gender-queer possono riconoscersi in un terzo genere altro, diverso dai due generi maschile/femminile con cui siamo cresciuti.
Il motivo di questo mancato riconoscimento di genere, è stata una presa di posizione di Kori che non ha voluto in nessun modo condizionare il proprio figlio nella scelta del genere e per farlo, ha anche sottratto il nascituro al riconoscimento di tale all’ospedale.
Il piccolo (uso il maschile per comodità) è infatti nato in casa e non in ospedale.
Mamma Kori ha evitato questo posto sin dall’inizio proprio perché:

“Quando sono nato i medici hanno guardato i miei genitali e fatto delle supposizioni sulla mia persona. Questi schemi mi hanno condizionato per tutta la vita”

Sarà dunque proprio Searyl a decidere in cosa identificarsi quando sarà grande, quando sarà in grado di farlo.

“Mio figlio deciderà da solo, in futuro, il proprio sesso. Non lo stabilirò io”

Concludendo:

“Spetta a Searyl decidere come identificarsi, non ho intenzione di precludere la scelta sulla base di un controllo dei genitali”

La soluzione momentanea

Il problema più grande però è passare per l’anagrafe canadese. la soluzione adottata al momento è solamente temporanea e ha tutto il carattere del compromesso. Infatti, per ovviare al problema, il piccolo non è stato ancora dotato di un atto di nascita, visto che in questo documento è obbligatorio specificare il sesso del nascituro. Si è invece optato per un tesserino sanitario sul quale non è necessaria questa spartizione.
La richiesta di Doty ora è sostenuta dalla Gender-Free ID Coalition, organizzazione contraria all’assegnazione di un genere in base al sesso (dato che potrebbe non coincidere con il genere in cui le persone si identificheranno in futuro).
Nel mentre, le province canadesi di Ontario e Alberta, per affrontare il problema, stanno pensando di offrire una terza possibilità nei documenti governativi.


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