Le nuove star, in questo periodo di pandemia, sono indubbiamente i virologi. Molti, moltissimi di loro sono spesso invitati nelle trasmissioni tv per esporre le loro teorie su questo maledetto virus. In parecchi casi poi è successo che le teorie dei diversi virologi siano in contrapposizione tra loro, creando diversi dibattiti.
Uno di questi, in particolare, molte volte si è ritrovato al centro delle critiche per le sue dichiarazioni. Stiamo parlando di Roberto Burioni, docente all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano e spesso invitato al programma televisivo della Rai condotto da Fabio Fazio, Che Tempo che fa. Stavolta, il famoso virologo, ha criticato l’ipotesi del pass vaccinale, ritenendolo inutile in alcuni casi. Continua a leggere per scoprire cosa ha dichiarato Roberto Burioni in merito al pass.
Le critiche di Burioni al Pass vaccinale
Roberto Burioni ha preso una posizione per quanto riguarda il Pass vaccinale. Secondo il docente marchigiano, il requisito del tampone negativo per ottenere il pass non ha alcun senso. Ha commentato, poi, tramite una metafora esplicativa questa ipotesi del pass che consentirebbe gli spostamenti ai vaccinati, ai guariti da Covid e, appunto, a chi ha un tampone negativo, effettuato nelle 48 ore precedenti: “Leggo che si consentirebbe libertà a chi ha un tampone negativo nelle 48 ore precedenti per prevenire il Covid. È come consentire rapporti sessuali non protetti a chi si è infilato un profilattico nelle 48 ore precedenti per prevenire l’Aids. Non ha alcun senso razionale“.
La tesi di Burioni avvalorata dal Journal of Clinical Microbiology
Per avvalorare la sua tesi, poi, Burioni ha citato in un altro tweet un articolo del Journal of Clinical Microbiology: “122 marinai vengono imbarcati in un peschereccio dopo un tampone Pcr negativo. Nonostante questo a bordo parte un focolaio di Covid che colpisce l’85% dell’equipaggio.
Vi ho citato uno studio ma potrei citarvene altri 20 che dicono la stessa cosa. E sempre rimanendo nel tema del passaporto chi è vaccinato con i vaccini a mRna diminuisce la sua capacità di trasmettere la malattia di almeno il 90% (ma forse pure molto di più, lo sapremo presto). Queste le verità scientifiche, poi la politica decida”.