Nessuno si sarebbe mai aspettato una notizia simile, purtroppo il triste avvenimento ha già fatto il giro del web.
Cosa è successo
Purtroppo, il 6 novembre scorso è morto il piccolo Mauro.
Mauro aveva solamente 12 anni ed era un grande appassionato di rugby, tanto da iscriversi ad una squadra per praticarlo settimanalmente.
Però, il piccolo si è sentito male durante l’ultima partita da lui giocata, del Memorial Franco Ascantini, all’impianto “Alfredo Dell’Oste”, per la categoria under13.
Mauro si è accasciato a terra, davanti tutto l’impianto sportivo, destando la preoccupazione di tutti. Subito sono stati allertati i soccorsi che prontamente sono arrivati al campo. Il bambino è stato prima trasportato al Rummo di Benevento, per poi essere immediatamente trasferito al Santobono di Napoli (centro specializzato nella cura dei bambini), a causa delle sue gravissime condizioni.
Purtroppo però, il malore improvviso non gli ha lasciato scampo, portandoselo via.
Le parole rivolte al piccolo Mauro
Il 7 novembre poi sono stati disposti i funerali del 12enne.
A celebrare la messa funebre, Don Pompilio Cristino, che ha voluto rincuorare la famiglia e gli amici del piccolo Mauro con queste parole:
“Caro Mauro tu ci lasci, possa tu correre con gioia nei prati verdi del Paradiso, ora fai parte della squadra di Dio. Il nostro Dio è il Dio dei vivi e non dei morti, questa parola di Dio risuonata in questa Eucarestia nella quale piangiamo la morte di Mauro, è dura e difficile da accettare. Ancora una volta il nostro dolore diventa preghiera: tu che sei il Dio della vita, dona la vita eterna al carissimo Mauro, dona conforto al suo papà, alla sua mamma, a sua sorella, ai nonni, ai parenti tutti. Non è facile vivere questo dolore ma tu Signore puoi tutto”
Ma non è stato l’unico ad esprimersi sul tragico episodio, anche il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha espresso il suo cordoglio:
“Siamo tutti vicini alla famiglia del piccolo Mauro che purtroppo non ce l’ha fatta. Colpito da malore, mentre giocava a rugby, era stato trasportato poi al Santobono. La morte è sempre terribile, ma quando tocca un bambino ci chiediamo perché. Entriamo in crisi. Solo la fede ci aiuta a tentare di capire e soprattutto ad accettare. Ai familiari la vicinanza umana e cristiana”