“Ho mandato via Draghi”

Città della Pieve, il ristoratore caccia dal suo ristorante Mario Draghi

A Città di Castello, in provincia di Perugia, è accaduto davvero un caso molto particolare, che ha lasciato di stucco tutta la stampa locale, arrivando perfino ad interessare la stampa internazionale.

Il protagonista di questa storia, è Orlando Ciello, noto ristoratore locale, che ha dovuto fare i conti con una scelta davvero difficile per la sua attività commerciale.

Il ristoratore, ha dovuto di dire no a Mario Draghi, perché nel suo locale non avrebbe avuto sufficiente spazio per poterlo ospitare.

Il curioso episodio, è andato in onda anche sulla trasmissione radiofonica un giorno da pecora, su Radio 1.

Sul web, sono già piovute le critiche per il ristoratore, invece, altri lo stimano per aver messo tutti i suoi clienti alla pari, senza preferenze.

I clienti? Per me sono tutti uguali

Orlando, intervenuto all’interno della trasmissione “Un giorno da pecora”, ha riferito di aver ricevuto una chiamata dal cognato del Premier:

“Verso fine agosto, alle quattro di pomeriggio di un sabato mi ha chiamato il cognato di Draghi dicendomi che sarebbero venuti a cena, quella sera, in otto. E io ho pensato subito: e dove li metto…. Ci ho pensato tre millesimi di secondo e gli ho detto: mi dispiace, ma non posso. Non potevo proprio farci nulla, fossero stati in due un posto glielo avrei potuto trovare, ma in otto… Da allora non li ho più sentiti”.

Il ristoratore, però, ci ha tenuto a precisare che quella scelta è stata prettamente per un problema di overbooking, e che non c’è alcuna antipatia verso il premier.

“Per noi molto dipende dal tempo, visto che il ristorante è all’80% all’esterno. Se quella sera avesse piovuto, non avrei avuto tavoli all’interno nemmeno per coloro che avevano già prenotato…”.

Il conduttore, gli chiede se il premier si sia arrabbiato per la vicenda, ed il ristoratore risponde di no:

“sabato scorso c’è stato il nipote e anche il figlio Giacomo è spesso nostro ospite. Non si è arrabbiato, anzi: credo abbia capito la situazione. Tutti i clienti hanno gli stessi diritti. Certo, un occhio di riguardo ce l’avrò sempre per il premier, lui sta proprio davanti al ristorante. Se avessi potuto l’avrei fatto venire, ma per non fare brutta figura ho preferito non rischiare”.


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