Vediamo cosa è cambiato per quanto riguarda le misure restrittive anti-covid, all’indomani dell’insediamento del nuovo governo.
Il nuovo governo
Già nel discorso di presentazione alla Camera e al Senato (di giovedì 27 ottobre) la Meloni era stata molto chiara sulla situazione sanitaria in Italia:
“Non replicheremo il modello del precedente Governo. Purtroppo, non si può escludere una nuova ondata di Covid o l’insorgere, in futuro, di una pandemia, ma possiamo imparare dal passato, per farci trovare pronti”
Le misure restrittive adottate sotto pandemia infatti, non sono piaciute alla Premier che in quel momento si trovava tra l’opposizione. Quindi, la prima certezza che ha garantito questo nuovo governo, è che le restrizioni attuate dai precedenti governi (Conte e Draghi) non saranno presenti durante questo mandato.
In tanti però non hanno ben chiaro il punto di vista della neo premier e in questi giorni, per spiegare la situazione, è arrivato il Ministero della Salute con una nota esplicativa.
La nota del nuovo Ministero della Salute
In questa nota, il Ministero della Salute, con a capo Orazio Schillaci, ha reso noto quali saranno le posizioni (almeno quelle iniziali) del nuovo governo affidato alla guida Meloni:
“Il Ministro della Salute Orazio Schillaci, a sei mesi dalla sospensione dello stato d’emergenza e in considerazione dell’andamento del contagio da Covid-19, ritiene opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti”
Questa l’introduzione, poi si va subito a toccare il tema dei bollettini giornalieri, che non esisteranno più se non con cadenza settimanale:
“Pertanto […] si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell’epidemia, ai ricoveri e ai decessi, che sarà ora reso noto con cadenza settimanale, fatta salva la possibilità per le autorità competenti di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all’adozione dei provvedimenti del caso”
Nella nota poi, si prosegue andando anche a chiarire le posizioni adottate nei confronti del personale sanitario, sia quello presente che quello sospeso dai precedenti governi in quanto non adempiente alle norme dell’obbligo vaccinale:
“Per quanto riguarda il personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale e l’annullamento delle multe previste dal dl 44/21, in vista della scadenza al prossimo 31 dicembre delle disposizioni in vigore e della preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali, conclude il ministero, è in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del suddetto personale prima del termine di scadenza della sospensione”
Dunque, rimane solamente l’ultimo, spinoso, tema da affrontare: il Green Pass.
Per quanto riguarda questa misura, il governo non ha ancora preso una decisione netta, infatti, negli ospedali e nelle RSA, l’obbligo di mostrare il Green Pass per tutti i visitatori è rimasto in vigore, almeno fino al 31 dicembre del 2022.