Bufera nel mondo della sanità italiana.
Una dei virologi più importanti e famose di Italia lancia pesanti accuse contro la gestione del coronavirus da parte del coronavirus.
In particolare, e addirittura in maniera scandalosa, la virologa punta il dito e accusa pesantemente lo Stato italiano.
Tra i motivi del suo attacco, le bugie e le falsità raccontato dallo Stato ai suoi cittadini, proprio riguardo al coronavirus.
La virologa in questione è Maria Rita Gismondo, 66 anni catanese, che ha partecipato a più di un intervento negli eventi organizzati dall’estrema destra della Germania.
Scopriamo insieme le sue parole e le sue accuse.
Parla la virologa: “in Italia solo 10 morti per coronavirus”
Tra le tante accuse lanciate dalla virologa Maria Rita Gismondo, la più pesante riguarda il numero dei morti per coronavirus.
Infatti, secondo gli studi della Gismondo, il Governo italiano avrebbe volontariamente falsificato i dati che rendeva pubblici ai cittadini.
In verità, la falsificazione è conseguenza anche di una cattiva gestione.
“Non c’è differenza, nei calcoli del Ministero della Salute, tra i morti per coronavirus e i morti con coronavirus”
Insomma, per la Gismondo il Governo avrebbe mentito agli italiani per tutti questi mesi. Molti dei morti contati, avrebbero contratto il coronavirus durante la degenza, ma sarebbero morti per altre questioni e altre malattie.
“I morti in Italia per coronavirus sono stati soltanto poco più di 10″
Il reale numero dei morti in Italia per coronavirus, per la Gismondo, non dovrebbe far avanzare paure nei cittadini.
Parla la virologa: “ho scoperto una cosa sui camion con le bare di Bergamo”
La virologa è molto vicina agli ambienti di estrema destra tedesca, e proprio in Germania è famosa per i suoi interventi.
I cosiddetti “negazionisti“, infatti, l’hanno assunta come voce della verità.
Sempre la Gismondo accusa lo Stato di aver strumentalizzato le famose immagini di Bergamo, in pieno lockdown.
In quel periodo, l’Italia intera era venuta a conoscenza di alcune immagini, riprese a Bergamo, città più colpita dal coronavirus durante la prima ondata.
In quelle immagini, abbiamo visto dei camion pieni di bare, di morti, avanzare in una Bergamo deserta.
“I camion di Bergamo sono stati strumentalizzati a dovere. L’Italia non aveva bisogno di queste paure in più, sono state utilizzate per spaventare la gente. Non so nemmeno se i morti dentro ci stavano davvero…”