FRANCESCO MASSACRATO A COLTELLATE PER UN SMS A UNA RAGAZZA

Non ci sono parole per descrivere ciò che è successo. Rimane solamente il dolore della perdita. Ecco cosa è successo.

La ricostruzione dei fatti

“Francesco mi ha sferrato due pugni al volto. Io ho afferrato il coltello che avevo, lui si è avvicinato a me ed è rimasto ferito a un fianco. Non volevo ucciderlo”

Queste le parole del giovane che, all’epoca dei fatti, non aveva ancora compiuto 16 anni.
Il ragazzo ha raccontato la sua versione per due ore al pm del Tribunale per i minorenni di Bari, dopo essersi volontariamente costituito alla polizia.
Pentito, il ragazzo è scoppiato in lacrime, ripetendo che non avrebbe voluto ucciderlo e consegnando l’arma del delitto: un coltello a serramanico.
Praticamente, la sera del 18 luglio tra il ragazzo e la vittima, ovvero Francesco Pio D’Augelli, c’è stata un’accesa discussione lungo un lido a Marina di Lesina.
Il motivo dell’alterco, sono alcuni messaggi scambiati sui social tra l’allora 15enne e la ragazza di Francesco.
L’accesa discussione è sfociata in un accoltellamento che ha reciso l’aorta sotto-renale, che ha lasciato dopo qualche minuto la vittima priva di vita.

La decisione

Ciò che è stato deciso dal Gip è stato accogliere l’istanza da poco depositata con la quale l’avvocato difensore del ragazzo, aveva chiesto la perdita di efficacia della misura in atto, a causa della scadenza del termine massimo di custodia previsto dalla legge:

“A tal fine deducendo che, a seguito della riqualificazione del fatto in termini di omicidio preteritenzionale operata dal Tm in sede di riesame, il termine massimo di fase si sarebbe ridotto a soli tre mesi e, dunque, sarebbe decorso il 19 ottobre, imponendo l’immediata remissione in libertà del suo assistito”

Dunque, in sintesi, il ragazzo che ha tolto la vita a Francesco Pio D’Augelli, è stato rimesso in libertà solo dopo 3 mesi di custodia. I tre mesi infatti, sono il termine massimo previsto per l’omicidio preterintenzionale.

Il Pm però non sarebbe dello stesso avviso, in quanto sostiene che sia un omicidio volontario, con l’aggravante di detenzione d’arma.


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