Quando sarà abolito il coprifuoco?
Le ipotesi
Quando sarà abolito il coprifuoco in Italia? Il governo sta varando nuove ipotesi, in vista del decreto dopo pasqua.
Sicuramente uscirà un nuovo DPCM che allenterà alcune misure restrittive anche in vista dell’arrivo imminente dell’estate.
Secondo le indiscrezioni sarà un’estate con la mascherina, ma senza coprifuoco, almeno secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli studi di Milano:
“Anche nella migliore delle ipotesi, anche in presenza di un’ampia copertura vaccinale, ci sarà inevitabilmente un numero importante di persone, soprattutto giovani, che quest’estate non saranno ancora state vaccinate. Se si ha intenzione di limitare la circolazione del virus dovremo tutti fare un piccolo sacrificio come continuare ad utilizzare le mascherine.”
Invece, il coprifuoco alle 21:00 potrebbe essere abolito in ogni regione, almeno per l’estate, sperando che il numero dei vaccinati cresca comunque, e che non ci sia una flessione.
Purtroppo per le discoteche e sale da ballo sembrano esserci brutte notizie, l’idea del governo è di non far riaprire queste attività almeno fino a settembre 2021
Pregliasco: vigliacco chi non si vaccina
“Voglio vedere quale sarà il meccanismo. Non vaccinarsi vuol dire essere imboscati, come in una guerra. A suo tempo i soldati venivano fucilati sul posto se non andavano alla guerra, era un meccanismo trucido e devastante. E’ davvero l’elemento che fa pensare male la popolazione perché se il mio medico non si vaccina perché dovrei farlo io? In realtà è solo ignorante“. Queste le parole di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano, in collegamento con la trasmissione “Omnibus”
Poi continua l’intervista lanciando un attacco ai sanitari No vax, definendoli dei vigliacchi
“Sono una minoranza dei colleghi. Ci sono gli eroi, gente che si spende, e ci sono dei vigliacchi. Sono persone che in questo modo sperano di essere spostate in attività meno a rischio“,
E continua:
“Se ci vacciniamo proteggiamo noi stessi, la nostra famiglia e la comunità: corriamo qualche rischio, ma secondo i dati sono rischi irrisori. E oltretutto non c’è ancora un meccanismo di correlazione. Ma questo aumenta il dubbio e la poca voglia di qualcuno, una minoranza che però fa rumore“.