Pochi giorni fa se n’è andata una grande donna, icona di stile ed emancipazione: Raffaella Carrà. Inutile dire quanto la notizia abbia sconvolto il mondo intero, lasciando infranti innumerevoli cuori. Da poche ore si è tenuto il suo funerale nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli di Roma.
Moltissime persone hanno voluto partecipare per dare l’ultimo saluto alla showgirl, eppure non è passato inosservato che una persona non sia andata. Di chi stiamo parlando? Del conduttore di Che tempo che fa, Fabio Fazio, il quale ha voluto spiegare il motivo di quest’assenza: per saperne di più, continua a leggere l’articolo.
Lontananza fisica
Il conduttore ha voluto spiegare sulle sue pagine social che non ha avuto possibilità di recarsi a Roma a causa della lontananza, che ha voluto accorciare con le sue parole d’affetto: “Sono molto sconvolto, disorientato. Come quanto si perde un punto di riferimento: ecco, mi sento così. Un punto di riferimento che nel mio caso è anche un punto di riferimento storico, perché coincide con il primo giorno di televisione, l’inizio della mia carriera. Ciao mia regina del sabato sera, sei stata una magnifica parte della vita di tutti noi. Non potrò mai dimenticare la prima volta che l’ho vista. Era come vedere la televisione tutta in una volta. Una apparizione“.
Una figura determinante
Le parole di Fazio sono accompagnate da due bellissime foto, che li ritraggono insieme, complici, come lo sono sempre stati. La Carrà ha rappresentato per lui l’inizio della sua carriera televisiva, in particolare nel 1938 il conduttore partecipò a Pronto, Raffaella? dove esordì imitando Roberto Benigni.
Tra i due c’era un legame speciale, come lui stesso ha voluto raccontare: “Sono smarrito e anche molto triste perché con Raffaella non ci sentivamo spesso ma frequentemente, ed è sempre stato un rapporto molto affettuoso e sincero, di grande gentilezza, come provano le sue apparizioni da me in questi anni, a Sanremo, e a Che tempo che fa. Sono disorientato, perché sembra una cosa di quelle che sembrava non potesse mai accadere”.
