Queste le parole del protagonista che hanno lasciato tutti senza parole e con un grande peso sullo stomaco. Questo è quello che è successo.
Una storia agghiacciante
Qualche settimana fa, grazie al prezioso lavoro di Claudio Foti (psicoterapeuta che dirige il centro Hansel e Gretel di Torino), il giornale La Stampa, ha potuto realizzare un servizio da toni molto forti, riguardo un argomento delicatissimo: una storia di abusi su minori.
Per realizzare il servizio, è stato intervistato Massimo, un uomo di 57 anni, frequentatore dell’associazione che tanto lo ha aiutato in questi anni.
Il volto dell’uomo, appare subito segnato da traumi psicologici precedenti, appena si comincia a parlare dell’argomento.
Nonostante l’età, e la sua realizzazione lavorativa come imprenditore di successo, economicamente benestante e che sta per convolare a nozze per la seconda volta (con una donna conosciuta proprio al centro), ha ancora ben impressi gli anni in cui ha subito abusi.
Grazie all’aiuto fornito dall’associazione Hansel e Gretel, ha ripercorso le sue drammatiche vicende, raccontando le atrocità subite in tenera età: con la voce rotta, ha infatti parlato dei continui abusi sessuali, avvenuti quando lui aveva tra i 4 e i 14 anni, prima per mano del padre, poi dagli amici del padre e infine, da una vera e propria setta che compieva abusi rituali.
Le parole di Massimo
Quest’incubo ancora tormenta la vita di Massimo, che in un’intervista del 2018, ha dichiarato:
“Ho rimosso ogni cosa fino ai diciotto anni. Cancellato. Come se non esistesse. Credevo di avere avuto una vita normale. Solo che non riuscivo a entrare in contatto con le mie emozioni. E anche il mio corpo aveva delle reazioni strane. Al dolore, per esempio, era come se non lo sentisse. All’improvviso i ricordi hanno ricominciato ad affiorare. È stata dura”
Dopo gli abusi subiti dal padre e dagli amici di quest’ultimo, gli abusi durante i rituali, con calici pieni di sangue e sperma, di animali sgozzati, anche la corsa in ospedale dopo la violenza da parte di due pedofili quando aveva ancora l’età di 12 anni.
Con i figli (avuti dal primo matrimonio), non è mai stato violento o aggressivo. Tranne una volta:
“Stavo andando verso di lui per ucciderlo, ma nello specchio ho visto un’immagine che non ero io. Era mio padre. Ho capito che mi dovevo fermare”
Dopo anni e anni di terapia, finalmente, Massimo è pronto a ricominciare la sua vita, lasciandosi alle spalle il suo passato di abusi.