Mario Draghi e la proroga fino al 30 settembre
La proroga
Il Coronavirus continua ad attaccare l’Italia ed il resto del mondo, e nonostante la curva epidemiologica sia in netta flessione (anche a causa dell’intensificazione della campagna vaccinale) lo scenario lavorativo è da tenere sotto stretta osservazione.
In questo caso, si fa riferimento agli spostamenti per recarsi sul luogo di lavoro.
Proprio per contrastare il Covid-19, ormai, da un anno è in vigore lo Smart-working per molte categorie di lavoratori.
Nell’ultimo decreto sostegni bis, c’è anche una proroga per il così detto “lavoro agile” , per consentire agli italiani di protrarre questo stato di lavoro da casa
Brunetta: “smart working troverà una sua regolazione”
Il ministro Renato Brunetta, intervistato in merito allo smart working ha affermato:
“Avremo a regime, tra sei mesi, lo smart working come una delle modalità contrattualizzate di espressione del lavoro pubblico e avremo esperienze da studiare, spero tutte di qualità e di successo. Questo è il percorso che abbiamo individuato: massimo pragmatismo, massima flessibilità e massima responsabilità, tenendo conto della soddisfazione dei cittadini e dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi. Senza nessun pregiudizio, e prendendo spunto dalle esperienze fatte. Ritorno alla normalità non vuol dire ritorno a come eravamo prima, ma ritorno con una valorizzazione delle esperienze che abbiamo fatto e con il lavoro agile contrattualizzato, dunque regolato. E con un’ulteriore novità: nel decreto semplificazioni arriverà una riforma per unificare tutti i Piani oggi richiesti alle amministrazioni, dalla performance al POLA. Una compattazione nel nome della nuova organizzazione del lavoro pubblico il cui motore è il Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Ha poi aggiunto:
“Come sappiamo, è partita la stagione dei rinnovi contrattuali, per cui il lavoro agile troverà una sua regolazione nei contratti di lavoro entro fine anno, quando auspicabilmente si chiuderà la fase emergenziale. A quel punto avremo il quadro completo e una prima verifica dell’esperienza di questi sei mesi di piena autonomia degli uffici, che l’Osservatorio e la Commissione tecnica saranno incaricate di monitorare. Vedremo come le amministrazioni avranno interpretato la loro autonomia e responsabilità”.