Denise Pipitone: il muro di omertà sta crollando
Denise Pipitone è scomparsa 17 anni fa da Mazara Del Vallo, da quel maledetto 1 settembre 2004 non si hanno più tracce della piccola Denise.
In questi ultimi mesi, dopo il caso della ragazza russa che si fingeva Denise, si è tornato a parlare del caso, e l’attenzione dell’Italia è tornata su questo caso.
Nelle ultime settimane alcuni testimoni stanno fornendo dichiarazioni importanti, ritenute attendibili dagli inquirenti.
Il più importante documento, è una lettera firmata arrivata in questi giorni in procura
Un estratto di questa missiva è stato mostrato durante la trasmissione “Ore 14” e ciò che colpisce subito è la precisazione del testimone che tiene a sottolineare di non essere un collaboratore di giustizia e di non avere alcuna intenzione di diventarlo. L’autore della lettera tira in ballo il nome di Claudio Corona, fratello di Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi, padre naturale di Denise.
La lettera
Nella lettera inviata alla trasmissione si legge:
“Io voglio la verità su Denise ho frequentato molto Claudio Corona ma ripeto non sarò mai un collaboratore di giustizia”, “ho tante cose da dire per tutelare me e la mia famiglia e forse finalmente scoprire la verità su qualche informazione su Denise”. E per concludere “io voglio la verità su Denise. Donne e bambini non si toccano”
Dai termini usati nella lettera, si può evincere che probabilmente chi scrive questa missiva è un appartenente alla criminalità organizzata.
I dettagli emersi da questo documento sono altresì confermati da un altro testimone che, col volto coperto e la voce camuffata, è stato intervistato dalle telecamere di “Chi l’ha visto?”
Il testimone inoltre, fa anche nomi e cognomi di alcune persone che frequentavano Claudio Corona, guarda caso tutti appartenenti alla malavita:
Pino Burzotta, arrestato più volte per diversi reati e associazione mafiosa ma assolto e deceduto nel 2020; Vito Gondola, arrestato e condannato per mafia e morto nel 2017 e Fabrizio Messina Denaro, arrestato e condannato, tuttora in vita ed in regime di sorveglianza speciale. Fabrizio Messina Denaro è il fratello di Gerlandino detto “Zi Nicola”, noto capomafia dell’Agrigentino, condannato all’ergastolo per diversi omicidi e carceriere del piccolo Giuseppe di Matteo.