Continua la lotta contro il Coronavirus in Italia, e in questa lotta contro il tempo, continua la campagna vaccinale, di pari passo alla diffusione del virus. Nel frattempo si è formato il famoso governo dell’acclamatissimo Mario Draghi, ex presidente della Banca Centrale Europea, ed ora il neo-governo ha subito un grana impellente da risolvere.
Il DPCM attualmente in vigore, scadrà ufficialmente il 5 marzo. Il professor Mario Draghi dovrà quindi lavorare con la sua squadra per mettere in campo nuovi provvedimenti. Nel frattempo però gli italiani dovranno essere bravi nel mantenere un comportamento virtuoso, adottando misure anti-contagio come indossare la mascherina, evitare assembramenti e il distanziamento sociale. Questi i tre comandamenti ineluttabili, che ci permetteranno di evitare la temuta terza ondata dei contagi.
L’aumento dei casi tra i bambini
Intanto cresce l’allerta sull’aumento dei casi nella fascia di età più giovane. L’allarme lo lancia l’AIE (l’Associazione italiana di Epidemiologia) sulla base dell’ultimo monitoraggio effettuato il 7 febbraio, dove è emerso un aumento dei casi soprattutto nei bambini sopra i due anni. Rimangono però sempre gli over ottanta a costituire la fascia di età con il maggior numero di contagiati per COVID-19. Anche se, per quanto concerne i bambini sotto i dieci anni, il tasso si sta avvicinando pericolosamente alla media nazionale, mentre nella prima ondata i contagi erano rimasti molto bassi. Ma da che dipende questo repentino cambiamento? La risposta sta nelle varianti del virus, specialmente quella inglese che ha una capacità di trasmissione molto più elevata.
Il cambio di colore di alcune regioni
Nelle ultime ore quindi si sta decidendo se cambiare il colore di alcune regioni. Dopo aver messo in lockdown alcune città come Pescara e Ancona, altri comuni e regioni rischiano la stessa sorte. Infatti si sta pensando di chiudere oltre le città “rosse” anche le zone limitrofe, per evitare il dilagarsi del virus.
Per quanto riguarda il cambio di colore di alcune regioni italiane, oggi saranno trasmessi i dati alla cabina di regia, e già domani avremo alcune conferme. Ad alto rischio ci sono: Lazio, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche e Piemonte, alle quali si potrebbero aggiungere Basilicata, Liguria, Molise, Umbria e provincia di Trento. L’Abruzzo invece rischia di finire in zona rossa.