Fabrizio Corona appena ha saputo di dover tornare in carcere ha fatto un gesto estremo
La foto del gesto estremo
Fabrizio Corona si mostra sui social con il viso sporco di sangue, e attacca a spada tratta i magistrati: “Mi taglio la vita se non viene il presidente del tribunale di sorveglianza” Il suo avvocato afferma che appena lo ha saputo si “è ferito ai polsi”.
Poco dopo Facebook ha rimosso i post in questione per “autolesionismo”
Dopo il gesto di autolesionismo compiuto questa mattina, alla notizia che dovrà tornare in carcere, Corona è stato trasportato al Niguarda in codice verde. L’ex “re dei paparazzi” ha mostrato il suo volto insanguinato nelle stories di Instagram e le sue braccia ferite, prima di essere prelevato dalla polizia.
Sul posto sono subito intervenuti i sanitari del 118, ed una volante della polizia per cercare di sedare la situazione
Nuovi guai in arrivo
Corona ha anche spaccato il vetro dell’ambulanza, procurandosi dei tagli alle braccia, Gridando “che cosa fate qui, andate via”, l’ex fotografo dei vip ha cercato di divincolarsi dalle braccia dei poliziotti, puntando i piedi.
Il mezzo danneggiato è dell’associazione “Croce Maria Bambina” di Milano. L’avvocato dell’associazione fa sapere:
“A fronte di quanto accaduto Croce Maria Bambina si riserva ogni e più opportuna azione giudiziaria, sottolineando come la violenza sia da condannare sempre, a maggior ragione quando è rivolta verso un mezzo di soccorso ed i volontari che vi operano a bordo”
Prima di andare in ospedale pubblica un video su Instagram dove parla con la madre: “Abbiamo una dignità”. E le dice di non preoccuparsi per la sua salute dopo il gesto di autolesionismo che ha compiuto
Il provvedimento è stato preso dai giudici per violazioni in serie delle prescrizioni in detenzione domiciliare, che aveva ottenuto più di un anno fa.
“Si crede sopra la legge”
I giudici vogliono interrompere questa serie di infrazioni da parte di Fabrizio Corona, che trovano fondamento soltanto nella sua volontà di ritenersi arbitrariamente una persona non sottoposta ai vincoli e ai limiti della legge. E’ questo uno dei passaggi del provvedimento di una ventina di pagine con cui i giudici della Sorveglianza di Milano hanno revocato, a partire da oggi, il diritto alla pena domiciliare per l’ex “re dei paparazzi”