A perdere la vita, un attore poliedrico, stimatissimo da tutto il mondo dello spettacolo: dal teatro al cinema, passando per la tv. Ecco di chi si tratta.
Cosa è accaduto
Si è spento, all’età di 74 anni, Roberto Nobile. L’attore classe 1947, era veronese di nascita, ma aveva vissuto gran parte della sua vita a Roma.
Era un attore che spaziava dal cinema al teatro, passando anche per il piccolo schermo: in molti lo ricorderanno nel ruolo di Parmesan, nella fiction Distretto di Polizia. Altri invece lo ricorderanno per il suo ruolo in cui ha vestito i panni di Nicolò Zito, giornalista di Retelibera, nonché complice e amico di Luca Zingaretti nella serie Rai Il commissario Montalbano. I più anziani forse lo ricorderanno anche per il suo ruolo da protagonista ne La piovra, il cult anni ’90.
Ma Nobile non era solamente un grande attore: oltre la recitazione amava andare sulle due ruote, tanto da scriverci un libro dal titolo “Col cuore in moto”.
Non solo, era anche molto appassionato di mitologia greca, tanto da preparare alcuni spettacoli riguardanti tale argomento.
Cosa aveva detto al Corriere della Sera prima di morire
L’artista, nel suo ultimo periodo di vita, stava preparando uno spettacolo teatrale, dal nome Le storie del mondo, tratto da Le metamorfosi di Ovidio, di cui era sia interprete che regista.
E proprio a riguardo di questo spettacolo, al Corriere della Sera, aveva rilasciato queste parole:
“Mi sono imposto il compito di accorciare la distanza tra il tempo della creazione dei miti, la loro trascrizione da parte di Ovidio, e il nostro tempo”
Per poi aggiungere: “Perché la mitologia greca, frutto di uno sconfinato potere immaginativo, era già ai tempi di Ovidio, più che un complesso sapienzale, una fonte mirabile di intrattenimento. Nel corso dello spettacolo cerco di far capire, anche seguendo gli stimoli di Jung e di Hillman, quanto sia importante l’immaginare e come purtroppo si stia perdendo il gusto e la capacità di vedere ciò che non c’è o ciò che sta dall’altra parte del mondo”
Parole che lasciano molto da riflettere. Questo dunque, è stato il suo ultimo messaggio che ha voluto lasciare al mondo, quello di non sottovalutare mai il potere dell’immaginazione.