OCSE all’Italia: La brutta notizia per chi ha una casa
La crisi
La crisi dovuta al covid-19 rischia di accentuare le disuguaglianze in Italia, in questo modo sta piovendo sul bagnato su un sistema che già presentava forti disuguaglianze in termini di reddito.
Nel rapporto Going for Growth presentato dall’organizzazione parigina, consigliano metodi migliori per affrontare le sfide strutturali esacerbate della crisi pandemica. Al primo posto della scheda dedicata all’Italia, l’Ocse indica la necessità di migliorare l’efficacia della pubblica amministrazione, sia dal punto di vista della governance degli investimenti pubblici che nel coordinamento tra i diversi livelli di governo. Un richiamo fondamentale, soprattutto nell’ottica dell’utilizzo del Recovery fund.
Ne è entusiasta Renato Brunetta, che in un’intervista afferma: “Ne siamo talmente convinti che vanno in questa direzione tutte le riforme che abbiamo già varato e quelle che approveremo nelle prossime settimane, dai concorsi alle semplificazioni. Non ci sono più alibi e non c’è più tempo, i paladini dell’immobilismo se ne facciano una ragione. Lo dobbiamo a cittadini e imprese, che meritano servizi migliori, e a tutti i dipendenti pubblici che ogni giorno servono lo stato con disciplina e onore“.
Rischio disoccupazione
Il ministro dell’economia Daniele Franco afferma: “la crisi rischia di far calare ulteriormente i tassi di occupazione, già bassi, e di rafforzare le diseguaglianze, soprattutto per chi ha uno scarso livello di competenze e un basso livello di formazione continua. è stata aggravata da preesistenti debolezze delle nostre economie, in particolare del sistema sanitario, della rete di protezione sociale e dell’efficienza della pubblica amministrazione”.
I punti sui quali l’Ocse chiede di insistere sono:
a fronte della disoccupazione, “un’efficace fornitura di servizi di istruzione, impiego pubblico e attivazione del mercato del lavoro può aiutare a mitigare le discrepanze nelle competenze e nella ricerca di lavoro, in particolare per i giovani e altri lavoratori vulnerabili“. “Ciò richiede il superamento degli ostacoli al coordinamento tra vari livelli e agenzie di governo e la considerazione delle priorità di finanziamento. Allo stesso tempo, la riduzione della complessità del sistema fiscale, l’ampliamento della sua base e gli sforzi continui per migliorare l’amministrazione fiscale migliorerebbero l’efficienza e l’equità della struttura fiscale per sostenere meglio l’occupazione e la crescita“.
In tema di fiscalità, il rapporto suggerisce di “ristabilire la tassazione sulla residenza primaria, con esenzioni per le famiglie a basso reddito” e di “ridurre le esenzioni”. Nell’ottica di una riforma fiscale complessiva, le direttrici sono di “razionalizzare le spese fiscali in base all’efficacia, di semplificare le fasce Iva; di accelerare l’aggiornamento dei valori catastali” e di “migliorare il coordinamento tra le agenzie fiscali e le altre agenzie di regolamentazione, per facilitare un approccio olistico alle indagini basato sul rischio”.