Il Covid non vuole fermarsi. Il virus ancora circola forte in tutto il territorio nazionale e sembra non avere nessuna intenzione di fermarsi. L’unico modo al momento di contrastarlo sono i vaccini, che però, in questo momento storico, in Europa sembrano non arrivare, o meglio arriva ma le dosi sono troppe poche per contrastare la velocità di propagazione del virus.
Ad aiutare il Covid (come se ce ne fosse bisogno) sono arrivante anche le varianti, quella inglese e sud africana su tutte. Purtroppo, non sono esenti neanche gli ospedali italiani, che dovrebbero essere covid free, ma che non sempre possono assicurare questa “protezione”. È questo il caso dell’ospedale Grassi di Ostia, dove nel mese di gennaio è esploso un focolaio di contagi.
Il decesso dell’infermiere Raffaele Zagaria
Non a caso gli infermieri avevano avvisato da tempo: all’ospedale Grassi, che era adibito a ospedale Covid, c’erano troppi rischi anche nei reparti normale, dove a fine gennaio non pochi pazienti e infermieri avevano già contratto il virus. Adesso, purtroppo, c’è anche il primo infermiere del Grassi deceduto per Covid. Si chiamava Raffaele Zagaria ed aveva appena quaranta anni, lavorava nel reparto di medicina dove a fine gennaio è esploso un focolaio di Covid. Raffaele lascia la moglie e le sue due figlie. L’infermiere, del reparto di medicina dell’ospedale Grassi, era ricoverato da oltre un mese nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Ostia, poi le sue condizioni si sono aggravate ed è stato trasferito d’urgenza al Policlinico Umberto I. Lunedì 8 marzo il suo cuore non ce l’ha fatta. Raffaele Zagaria è il primo infermiere del Grassi deceduto a causa del virus.
Le indagini della ASL sull’ospedale Grassi di Ostia
Proprio quel reparto in cui lavorava è risultato essere un focolaio del virus a fine gennaio con sedici tra pazienti e operatori sanitari positivi al Covid. Tanto che proprio in quei giorni la Asl era dovuta intervenire, trasferendo i positivi, limitando l’attività nel reparto e avviando una operazione di sanificazione.
Ora è stata aperta una indagine interna per capire come sia stato possibile che in un reparto di ospedale in teoria Covid Free è potuto circolare così tanto il virus.