Dopo mesi di assenza nelle reti televisive, ecco che torna a parlare Antonella Elia, e lo fa lanciando delle vere e proprie bombe ad orologeria. Tanti gli argomenti trattati e le stoccate lanciate.
Il più colpito dalle parole della Elia è sicuramente Lele Mora, accusato di aver spremuto e gettato come un limone la showgirl piemontese. Tutto ciò è avvenuto al programma televisivo della Rai, Belve, dove Antonella Elia si è raccontata a Francesca Fagnani. Continua a leggere per l’intervista integrale ad Antonella Elia.
Lele Mora il cattivo consigliere
Ospite a Belve, Antonella Elia ha parlato a tutto tondo della sua vita professionale e privata. Una delle domande della conduttrice Francesca Fagnani rivolte alla showgirl è stata se qualcuno le aveva mai consigliato male, Antonella a quel punto ha chiamato subito in causa Lele Mora: “Da Lele Mora. Lui veramente mi ha fatto fare le scelte più sbagliate, mi ha spremuta come un limone, cioè io sono stata un limone che ha usato e gettato. Forse perché non ho lucidità sufficiente per fare delle scelte soppesate, credo a tutto, se mi parli in cinque minuti mi convinci di qualsiasi cosa, sono debole”.
Lo scontro con Samantha De Grenet
Altra questione affrontata (ovviamente) è stata quella dello scontro con Samantha De Grenet nella scorsa edizione del Grande Fratello Vip. In quella occasione Antonella si era scagliata contro la De Grenet accusandola di essere arrogante, presuntuosa e anche… ingrassata! La conduttrice romana si disse profondamente offesa per quelle parole che aveva ricevuto, perché avevano riaperto la ferita della sua lotta contro il tumore al seno.
Antonella poteva avere la possibilità di pentirsi di ciò che aveva affermato, ma senza remora ha dichiarato: “Felicissima. Ma che insultata per l’aspetto fisico. Pentita? No, zero. Io passo la vita a guardarmi e a dire ‘Oddio, sono ingrassata’. Io e le mie amiche lo diciamo ‘Sei ingrassata, sei dimagrita ecc’, cioè ci facciamo body shaming dalla mattina alla sera, allora, io e le mie amiche. No. Ho fatto una battuta. Se poi è scoppiata una tragedia greca e vabbè, sti cavoli”.
