Un bambino di 7 anni muore dopo aver lamentato un mal di testa. La procura sta indagando per far luce sulla questione: aperta un’indagine sull’accaduto.
Una morte prematura
Fa sempre male parlare di morti premature, soprattutto se riguardano i bambini.
Purtroppo, la morte non è un evento che si può prevedere e oltre alla tristezza per la scomparsa della persona amata, c’è anche un po’ di rabbia dovuta al vederla andare via prima del tempo.
Ancora non trovano una risposta alle cause della morte, i genitori del piccolo Rayen Boulalouaz, bimbo di origini marocchine che è morto a soli 7 anni, dopo aver lamentato alla madre, un forte mal di testa.
Dopo il dolore, nel giro di pochi minuti, lo svenimento: dalla perdita dei sensi, Rayen non è più svegliato. Sull’accaduto sta attualmente indagando la procura.
Cosa è successo e dove
La morte è avvenuta tra lunedì e martedì scorsi. Il bambino si trovava presso la sua abitazione, con i suoi genitori, a Castiglione D’Orcia, paese in provincia di Siena.
Nella notte, il piccolo Rayen ha accusato il malore, perdendo i sensi mentre i soccorsi si stavano precipitando sul posto. Purtroppo però, nonostante fosse stato portato d’urgenza presso il più vicino ospedale, per i medici del 118 non c’è stato nulla da fare.
Il suo corpicino ora è a disposizione della Procura che ha già disposto l’autopsia.
Dalle prime indagini, è emerso che il bambino, nel pomeriggio, aveva giocato a pallone con alcuni suoi amici.
Era molto conosciuto in paese, si poteva vedere spesso in giro in bici o proprio con un pallone sottobraccio.
Dopo gli esami del caso, la salma sarà rimessa a disposizione della famiglia che ha deciso di seppellirlo in Marocco.
Intanto, il Comune di Castiglione D’Orcia ha espresso la sua vicinanza alla famiglia del piccolo Rayen:
“Oggi è un giorno triste, tristissimo per la nostra comunità. La morte del piccolo Rayen ci sconvolge tutti. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia per questa terribile perdita. L’amministrazione comunale, nell’esprimere la propria vicinanza, manifesta la propria disponibilità nel sostenere per quanto possibile la famiglia”
