Bimba di 5 mesi trovata con un sacchetto
Un sacchetto di plastica intorno alla testa, la telefonata al 118 dei genitori e, poi, una corsa disperata al pronto soccorso pediatrico dell’Aou di Sassari dove i sanitari hanno provato per 12 interminabili minuti a rianimare una bimba di appena 5 mesi.
Una manovra che è riuscita e la piccola piano piano si è stabilizzata. Poi è stato deciso il trasferimento, lo scorso 6 giugno, all’ospedale pediatrico «Gaslini» di Genova grazie a un volo messo a disposizione dall’Aeronautica militare.
Dalla struttura ligure affermano:
«Adesso, la piccola è in condizioni gravi ma stabili»
La bambina lotta tra la vita e la morte, con una forza straordinaria, ma forse, la lunga mancanza di ossigeno, potrebbe aver causato gravi danni al cervello, ma solo il tempo ci darà maggiori informazioni.
Le ipotesi
La bambina viveva nel campo nomadi di Piandanna, alla periferia di Sassari, ha rischiato il soffocamento mentre si trovava nel suo lettino e sulla dinamica stanno indagando gli inquirenti che hanno aperto un fascicolo.
Secondo quanto dichiarato dalla madre, la bambina si trovava a letto dopo essere stata allattata e fatta addormentare.
Lei, invece, stava cambiando il vestitino ad un altro dei suoi altri quattro figli. Accanto alla bimba giocava suo fratellino di 4 anni e la madre le avrebbe chiesto di stare attento alla piccola sino al suo ritorno.
Il bambino, a un certo punto, ha intuito che qualcosa stava accadendo e, sempre nel racconto della mamma, ha provato a chiamare e muovere la sorellina ma ha visto che era immobile: è corso via, spaventato, ed è stato allora che lei ha intuito il pericolo e l’avrebbe trovata esanime.
La nomade ha chiesto aiuto al marito e avrebbero provato insieme a rianimarla ma niente, lei non dava segni di vita. Così avrebbero chiamato i soccorsi. La piccola è arrivata in condizioni gravissime in ospedale: fredda, battito assente, praticamente morta. I sanitari hanno impiegato 12 minuti per rianimarla, per fortuna, con successo. Quindi il volo per Genova dove è ancora fra la vita e la morte.
Intanto la procura di Sassari sta indagando su più fronti. Il sostituto procuratore Paolo Piras, esperto di questioni sanitarie, sta coordinando le indagini condotte dai carabinieri del Nas per fare chiarezza sulla dinamica e sulle fasi dei soccorsi. L’ipotesi più probabile, è quella che il fratellino, per gioco, possa aver infilato il sacchetto sulla testa della piccola.