La tristissima vicenda di Denise Pipitone, scomparsa il 1 settembre 2004 da Mazara del Vallo (Trapani) quando aveva quasi quattro anni, sembra non avere più una fine. Ogni giorno sembrano aggiungersi nuovi dettagli che vanno ad infittire sempre di più questo mistero.
Negli ultimi mesi si sono susseguite infatti una serie di segnalazioni su presunti ritrovamenti della piccola Denise nei punti più disparati del mondo, dalla Russia, alla Calabria, all’Ecuador, ma nessuno di questi si è rivelato veritiero. Ad aggravare ulteriormente la triste vicenda, anche il malumore di Mazara del Vallo, che nelle ultime ore è sfociato in una vera e propria violenza: per saperne di più, continua a leggere l’articolo.
La rabbia di Mazara del Vallo
Il fatto di cronaca su Denise Pipitone ha messo continuamente sotto i riflettori il comune di Mazara del Vallo (Trapani). Si può dire che quasi ogni giorno i giornalisti si recano lì per aggiornare l’Italia e il mondo intero su questa vicenda così drammatica. Quest’ultimo aspetto però, non è andato giù a dieci abitanti del comune siciliano, i quali hanno inveito e denunciato per violenza privata alcuni reporter di Ore14, programma condotto da Milo Infante (Milano, 1968). Quest’ultimo ha così scritto nelle sue pagine social: “Parleremo poi dei 10 mazaresi che hanno denunciato i giornalisti per violenza privata. Tra questi c’è anche l’aggressore del nostro inviato”.
Il viso dell’aggressore
A vivere questa tremenda esperienza è stato Fadi El Hnoud, il quale si era recato a Mazara del Vallo per approfondire sul caso di Denise Pipitone. Mentre si trovava lì, un abitante gli avrebbe detto “vi uccido“, per poi colpirlo. Il giornalista non ha potuto non riportare il fatto ai Carabinieri, che sono riusciti a riconoscere il viso dell’uomo che ha minacciato il reporter di Ore14.
Il comitato di redazione dei giornalisti delle reti Rai ha voluto dimostrare la sua vicinanza all’uomo aggredito, pronunciando queste dure ma veritiere parole: “A Mazara del Vallo le telecamere della Rai danno fastidio a chi non vuole che i cittadini siano informati“.