L’Italia è stata scossa da un dramma che non si può descrivere. Il giovane cantante Michele Merlo, un ragazzo di 28 anni con ancora molti sogni davanti, ha perso la vita a causa di un’emorragia cerebrale, a sua volta provocata da una leucemia fulminante.
Il ragazzo è venuto a mancare tra il 6 e 7 giugno, dopo essere arrivato nell’Ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi di Bologna con una situazione già compromessa. Un evento tragico, che lascia spiazzati per quanto triste. Quello che tutti ora si stanno chiedendo però è: la morte di Michele Merlo, si poteva impedire? Per saperne di più, continua a leggere l’articolo.
La drammatica vicenda
Il papà e la mamma di Michele hanno voluto subito evidenziare un aspetto di tutta questa drammatica vicenda, ovvero quanto il malore che stava provando il ragazzo si stato preso con molta leggerezza non solo dai medici del pronto soccorso in cui si è recato, ma anche da coloro che si trovavano dentro l’ambulanza che l’ha trasportato in ospedale. Questo il racconto dei familiari: “Si sentiva male da giorni e mercoledì si era recato presso il pronto soccorso di un altro ospedale del bolognese che, probabilmente, scambiando i sintomi descritti per una diversa, banale forma virale, lo aveva rispedito a casa”.
Si poteva evitare?
La domanda che sta tormentando i genitori di Michele Merlo e l’Italia intera e se questo dramma si sarebbe potuto impedire. Quello su cui ora le autorità vogliono far luce, è se l’Ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi, che fa parte dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna (Ausl) sia stata la causa o meno del decesso del giovane cantante.
Per questo motivo è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo, a cui seguirà un’autopsia per capire come effettivamente siano andate le cose. Su questo si potrà fare chiarezza solo con il tempo, quello che è chiaro finora è che non è possibile perdere la vita così a 28 anni, quando si hanno ancora tanti sogni e progetti da realizzare.