Loredana Bertè: ddl zan, il tempo è scaduto.
Sarò in piazza
Loredana Bertè pubblica un video sui social, e annuncia la sua adesione alla manifestazione organizzata dai sentinelli in piazza Scala, a sostegno dell’approvazione del ddl zan, la manifestazione si terrà l’8 maggio.
Il ddl zan, dopo l’intervento di Fedez sul palco, è sulla bocca di tutti.
Ma cos’è il ddl zan?
Il disegno di legge proposto da Alessandro Zan ha l’obiettivo di combattere ogni tipo di discriminazione.
Omotransfobia, dunque, ma non solo. “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” si legge sul frontespizio del disegno di legge trasmesso dal presidente della Camera dei deputati alla presidenza il 5 novembre 2020. Non si parla solo di omosessualità e omofobia, quindi, come certa propaganda contraria al ddl vorrebbe far credere.
Si affrontano anche temi come la violenza di genere, la discriminazione nei confronti dei disabili. Si quantificano le condanne, pesanti peraltro, per chi commette violenza o discriminazione e si propone l’istituzione di iniziative di sensibilizzazione reale.
Le parole di Loredana
Loredana da pieno appoggio al ddl zan, che resta in attesa di approvazione. Queste le parole della cantautrice:
“Finalmente il ddl Zan e’ stato calendarizzato in Senato, la strada pero’ e’ lunga e difficile. La cosa semplice invece che chiediamo e’ quella di punire ogni atto di discriminazione fondata sul sesso, il genere, orientamento sessuale, identita’ di genere e disabilita’. Quello che chiediamo e’ che ci sia un’aggravante per qualsiasi reato commesso con finalita’ di discriminazione e di odio. Approvate il ddl zan, il tempo è scaduto“.
Le polemiche sul DDL Zan
Ma, non sono mancate le polemiche. Non solo Fratelli D’italia e la Lega, anche alcuni gruppi femministi sono contro.
Infatti, c’è chi ha visto nell’introduzione del genere femminile fra quello delle “minoranze discriminate” un modo di ghettizzazione delle donne.
E a farlo sono state anche esponenti del Parlamento, che, hanno dichiarato che si tratti di un disegno di legge sessista perché relega le donne a “gruppo” discriminato.