Luglio 2021: il terribile scenario in vista delle riaperture
Attenzione alle riaperture
Al programma televisivo Dìmartedì, su LA7, viene mostrato uno studio della fondazione Bruno Kessler, che verifica i danni che potrebbero esserci in seguito alle riaperture del 26 aprile.
Sono scenari preoccupanti quelli relativi al numero dei decessi in Italia, in seguito alle riaperture del 26 aprile.
A rivelarli, è uno studio della Fondazione Bruno Kessler di Trento che monitora la situazione epidemiologica per l’Istituto superiore di Sanità e il ministero della Salute da febbraio 2020.Merler, sottolinea che se le riaperture fossero state rimandate perlomeno al 12 maggio, i decessi giornalieri avrebbero potuto essere la metà: 100.
Ritardare la ripartenza di due settimane, infatti, avrebbe voluto dire aprire con un numero di casi giornalieri inferiore a quello attuale.
L’ultimo report del Cts, aggiornato al 18 aprile, conta 157 casi a settimana ogni 100 mila abitanti. Perché l’epidemia sia sotto controllo, ha ricordato lo studio della Fondazione, bisogna arrivare a 50.
Quarta ondata, rischio concreto
Come sappiamo la quarta ondata è un rischio concreto, Non basta la diminuzione dei contagi da Covid passati dai quasi 17 mila del 15 aprile ai 13.157 di ieri, le riaperture potrebbero cambiare scenario. Mario Draghi ne è a conoscenza, infatti, nella conferenza stampa del 16 aprile, ha parlato di «rischio ragionato» nel consentire molte attività che prima non erano concesse. Una scelta da molti definita politica, anche perché non è stato mai interpellato il Comitato Tecnico Scientifico.
Numeri alla mano, Stefano Merler, matematico-epidemiologo della fondazione, ha spiegato tutti i diversi scenari in base all’indice RT, ecco le varie possibili ipotesi:
– Se l’Rt ritornasse a 1, cosa più che probabile – secondo la Fondazione – a seguito delle riaperture del 26 aprile, fino a metà luglio potremmo continuare a fare i conti con 200/300 morti circa al giorno.
– Se invece l’Rt salisse a 1,1, il rischio sarebbe quello di un aumento costante dei decessi fino ad arrivare a metà luglio a 600 al giorno (300 al 24 giugno).
– Con un Rt di 1,25 la situazione sarebbe invece “disastrosa”: fino a 1.200/1.300 vittime al giorno.
Merler ha sottolineato che se le riaperture fossero state rimandate perlomeno al 12 maggio, i decessi giornalieri avrebbero potuto essere la metà: 100. Ritardare la ripartenza di due settimane, infatti, avrebbe voluto dire aprire con un numero di casi giornalieri inferiore a quello attuale.