Ci sono importanti novità sull’Immunità di gregge.
Cosa hanno scoperto
Ultimamente abbiamo sentito nominare molto spesso l’immunità di gregge, ma cos’è? Con immunità di gregge, si intende quel fenomeno per cui, una volta raggiunto un livello di copertura vaccinale (per una determinata infezione) considerato sufficiente all’interno della popolazione, si possono considerare al sicuro anche le persone non vaccinate.
Il motivo è chiaro. Essere circondati da individui vaccinati e dunque non in grado di trasmettere la malattia è determinante per arrestare la diffusione di una malattia infettiva.
La soglia minima dell’immunità di gregge varia a seconda dell’infezione infatti i vari patogeni hanno differenti indici di contagiosità. Ad esempio, per il morbillo che è molto contagioso, la soglia minima è di almeno il 95 per cento.
Nel caso di un agente infettivo mutevole come il Coronavirus, gli scienziati non sanno ancora indicare una percentuale certa.
Il caso di Manaus
Come dimostra il caso di Manaus in Brasile, ad ottobre 2020 il 76% della popolazione risultava aver contratto l’infezione da Covid-19, ben al di sopra del 67% (soglia stimata per l’immunità di gregge)
Ma a gennaio 2021 una seconda ondata, ha portato ad un numero di decessi e ricoveri del tutto inaspettato, si ipotizza per colpa delle varianti.
I fattori che ostacolano l’immunità di gregge sono: la differenza dei nostri sistemi immunitari per combattere la malattia; le mutazioni del virus e l’emergere di varianti; l’incertezza su quanto duri l’immunità di chi si è ammalato e di chi è vaccinato;
Attualmente è difficile dire se ci sarà mai un’immunità di gregge, sembra più realistica l’ipotesi di una convivenza con il SARS-COV-2
Dal punto di vista della profilassi, il concetto di immunità di gregge non risulta valido per malattie infettive non trasmissibili da uomo a uomo, come per esempio il tetano.