Arrivano i primi malumori dal nuovo governo. Forse erano inevitabili, considerato che è un governo formato da forze politiche diametralmente opposte. Da Forza Italia al Movimento Cinque Stelle, passando per il Partito Democratico e la Lega di Matteo Salvini.
Proprio quest’ultimo sembra aver i primi mal di pancia. Si sa, Matteo Salvini non è uno a cui piace professare calma, ed ogni motivo è buono per gridare allo scandalo. Questo è il caso delle vacanze di Pasqua e della riapertura di alcune attività commerciali. Il rischio, infatti, è quello di dover passare le vacanze di Pasqua come abbiamo passato le vacanze di Natale. Ovvero in zona rossa, salvo uno spostamento al giorno per andare a trovare un congiunto.
Le parole di Salvini
Arriviamo quindi al dunque. Matteo Salvini, in un’intervista fuori Palazzo Madama, ha dichiarato tutto il suo dissenso per quanto riguarda le vacanze di Pasqua chiusi in casa, e di riavviare alcune attività economiche ed imprenditoriali che non comportano alcun rischio. Queste le sue testuali parole “La parola buon senso. I sindaci di tutta Italia, di tutte le città e di tutti colori politici, chiedono di riavviare alcune attività economiche, sociali e imprenditoriali che non comportano alcun rischio. Quindi mi rifiuto di pensare ad altre settimane, o ad altri mesi addirittura, di chiusura e paura. Se ci sono situazioni locali, a rischio, si intervenga a livello locale. Però parlare già oggi di una Pasqua chiusi in casa, non mi sembra rispettoso degli italiani.“.
Il nuovo DPCM
Per ora il nuovo DPCM di Draghi, in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, non sembra essere un “liberi tutti”. Anzi, a causa di una possibile terza ondata di Covid-19 (o forse il proseguimento della seconda), dovuta per lo più dalle nuove varianti del virus, si annuncia una Pasqua di forti limitazioni.
Queste alcune delle restrizioni di questo nuovo decreto: i ristoranti resteranno chiusi ovunque la sera, parrucchieri e barbieri chiusi nelle zone rosse, coprifuoco dalle 22 alle 5 e si conferma il divieto di oltrepassare i confini regionali fino al 27 marzo, salvo spostamenti per comprovate esigenze lavorative, di salute o necessità. Infine nelle zone rosse non sarà possibile andare a trovare amici e parenti, mentre nelle zone gialle e arancioni sarà possibile farlo solo una volta al giorno, e solo per due persone nelle ventiquattrore.