Caos tra Comuni, Regioni e Governo.
Sarà di nuovo una guerra civile?
La pandemia del coronavirus ha fatto venire alla luce i complicati rapporti che intercorrono tra tre organi di grande rilevanza nel nostro territorio.
Ovvero i Comuni, le Regioni, e lo Stato italiano.
Sono ormai storie tese che perdurano da anni. Le Regioni vorrebbero più autonomia, ma si trovano in difficoltà e spesso si sentono abbandonate (soprattutto sul fronte economico) dallo stesso Stato italiano.
Ora c’è una nuova guerra, che fa discutere anche noi cittadini.
Il blocco delle automobili, che non potranno circolare, per tutta la prossima settimana.
Blocco automobili, arriva l’ufficialità: i divieti partono oggi
Tornano i divieti antismog, e tornano oggi Lunedì 4 gennaio.
I divieti antismog erano stati sospesi lo scorso novembre, causa pandemia da coronavirus e l’entrata in vigore dei diversi decreti che hanno ribaltato le nostre consuetudini.
Oggi, invece, torniamo a parlare dei blocchi antismog.
Da oggi, non potranno più circolare, dal lunedì al venerdì, e dalle ore 8 alle ore 19, i veicoli (sia per merci che per persone) diesel fino all’Euro 4, oltre che benzina, GPL, e metano fino a Euro 0.
Le prime stime parlano di 250mila veicoli fermi e un centinaio di autocarri.
L’area metropolitana di cui parliamo è quella di Torino, con tantissimi Comuni interessati.
Blocco automobili, Comuni infuriati. E se i Sindaci non firmassero?
Il blocco automobili, causa divieti antismog, sta facendo infuriare tantissimi cittadini, che si vedono costretti a non poter utilizzare i loro veicoli per tutta la settimana corrente.
Come spiega Barbara Azzarà, consigliera delegata all’Ambiente della ex Provincia, la questione non dipende né dallo Stato italiano né dalle Regioni, bensì dall’Unione Europea.
L’Italia, infatti, non ha rispettato i parametri imposti dall’Europa sullo smog, e ci troviamo a un livello molto pericoloso.
I Sindaci vorrebbero più esenzioni per i loro cittadini (oltre che per medici e infermieri) e minacciano già di non firmare l’ordinanza che bloccherebbe migliaia di cittadini.
I Sindaci hanno il diritto di non firmare, spiega la Azzarà, ma andrebbero incontro a pesantissime ammende internazionali.
Sulla questione antismog, infatti, l’Europa non fa sconti.