Ecco cosa è successo a questo commerciate che ha ritrovato su una panchina una sacca con all’interno migliaia di euro e moltissimi oggetti d’oro. Questi sono stati gli sviluppi.
Cosa è successo
Forse in pochi sapranno che il 10 luglio scorso, in via Santa Teresa degli Scalzi, un commerciate di nome Pino Mobilia, titolare di un negozio di intimo, ha compiuto un gesto degno di lode.
L’uomo, grazie all’aiuto anche di un frequentatore abituale del suo negozio, ha ritrovato una sacca al cui interno c’erano moltissime mazzette di banconote (valore stimato di circa 8mila euro) e oggetti in oro chiusi in una custodia. All’interno della sacca, anche (per fortuna) il portafoglio con i documenti del proprietario.
In molti, giunti in quel momento, avrebbero fatto proprio il bottino appena ritrovato sulla panchina di fronte al negozio di intimo di Pino Mobilia, lui invece, ha preso in prestito lo scooter della frutteria accanto al suo negozio, per riportare la borsa al legittimo proprietario.
Il gesto è stato ampiamente sottolineato anche dal consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, che ha dichiarato:
“Questa storia rompe molti degli stereotipi che attanagliano la nostra città. Una vicenda che racconta di grande senso civico e soprattutto rispetto verso gli altri. Molti hanno commentato in maniera negativa sui social, dando del fesso a Pino o chiedendosi la provenienza di quel danaro, immaginando fosse frutto di qualche reato. Io invece voglio fargli le mie congratulazioni, poiché riconsegnando la borsa a una famiglia che, a quanto apprendiamo, non è fatta da delinquenti, ha compiuto un gesto davvero nobile. Solo con questi comportamenti rispettosi possiamo costruire una Napoli e una società diverse e migliori”
Le parole di Pino Mobilia
Intervistato, ha così riassunto la vicenda:
“Venerdì mattina, mentre ero nel mio negozio a via Santa Teresa è venuto a chiamarmi un residente, Luigi Esposito (un pensionato, ndr) che di solito si intrattiene in zona, dicendo di aver trovato un sacchetto sulla panchina proprio di fronte al mio esercizio commerciale. Dopo aver dato un’occhiata veloce alla borsa, mia madre ha detto di conoscere il proprietario e che si trattava di una giovane srilankese sposata con tre bambini e in attesa del quarto”. E subito ha pensato: “Poverina, potrebbe sentirsi male scoprendo di aver perso i suoi averi”
Così: “Insieme a Luigi abbiamo trovato i documenti con i dati anagrafici del marito e dopo essermi fatto prestare uno scooter dal fruttivendolo accanto al mio negozio, ci siamo precipitati dove abitava, alla Sanità”.
Ma non è andato subito tutto liscio, infatti: “All’indirizzo indicato sui documenti c’era un basso dal quale si è affacciata una ragazzina che, alla nostra domanda se i genitori avessero perso una borsa con soldi e oggetti preziosi, ha detto di no. Ma non ci siamo persi d’animo e abbiamo seguito le indicazioni di una vicina di casa che ci ha spiegato che la famiglia si era trasferita”
Finalmente, Pino riesce a raggiungere l’abitazione dei legittimi proprietari dell’oggetto smarrito, restituendo tutti i soldi e i preziosi di quella famiglia.
Infine, a chi gli chiede se si sente un eroe, risponde lapidario:
“Assolutamente no. Per me è normale fare certe cose […] Mi sento bene quando aiuto gli altri”